E’ successo.
Sembrava così lontana e alla fine quando meno te lo aspetti ti ritrovi a Cortina a poche ore dalla partenza con una altimetria in mano cercando di capire cosa ti aspetta. Sono preparato, forse l’ultimo mese non è stato dei migliori (dal punto di vista atletico), ma ho scelto la vita e questo mi dona una serenità interiore mai provata prima. Tutto quello che non ti aspetti è quello che accadrà, ed è così, ed è quello che è successo.
Ore 23.00 si parte, forse troppo veloci, forse non troppo riposati, ma si parte. La meta sembra così lontana, le ore così buie, a volte spengo di proposito la frontale per ammirare le stelle, mi sento un navigatore solitario in mezzo al mare e i chilometri scorrono veloci mentre finalmente l’aria diventa fresca. Sento la presenza della montagna anche se non si vede, sento il suo possente abbraccio che ci accompagna lungo questo tragitto.
Cerco un po’ di solitudine, quella che amo quando viaggio in montagna tra i paesaggi e i miei pensieri, cerco di rilassarmi e godermi il tutto a 360°.
Sento la tua presenza, ti sento vicino, e questo mi dona pace, anche nei momenti più bui.
La notte regala sempre nuovi punti di vista ed ecco che all’improvviso quando meno te lo aspetti mi ritrovo con il corpo orizzontale privo di una scarpa. Una trappola di fango si è inghiottita la mia calzatura e così inizio a rovistare con entrambe le mani in questo groviglio di acqua/sassi/terra.
La ripesco come fosse il tesoro più prezioso nascosto in fondo al mare, la svuoto dal fango e la lucido come se fosse la lampada di Aladino. Inutile imprecare, inutile innervosirsi, la strada è ancora lunga e bisogna marciare. Qualche dolorino si fa sentire per via della caduta, ma non c’è tempo per pensare, ed è così che mi ritrovo al lago di Misurina, è bastata un po’ della tua acqua per farmi sentire meglio.
Salendo verso l’Auronzo il mio stomaco inizia a scandire poliritmie mai sentite. Cerco di non pensarci, cerco di non ascoltare la sua melodia, ma certe danze richiedono di essere ballate ed è così che lascio libero sfogo a questo ballo. Mi sento un po’ vuoto, rallento, accendo la musica, e avanzo piano piano respirando profondamente.
Mangio, rimangio e mangio ancora.
Sento che piano piano le energie stanno ritornando e così risalendo il Col. dei Boss finalmente sento le mie gambe ancora vogliose di spingere e macinare i Kilometri . Al Rif. Col Gallina, inizia a far caldo,forse troppo, sento il sole che mi comprime la pelle, bagno il mio cappello e mi immergo nella musica cercando di non pensarci disperdendo il mio sguardo nel panorama stupendo che mi ritrovo davanti. Ringrazio il ragazzo che al Rif. Averau mi ha offerto gentilmente la sua birra, dopo ore e ore di sali e acqua è stato come riscoprire un mondo nuovo di sapori e profumi, a buon rendere !!! Forse l’euforia della birra o del fatto che l’arrivo sia così vicino mi fa perdere la concentrazione e mentre sono intento a ridiscendere velocemente dal Giau mi ritrovo a fare un triplo salto carpiato in avanti, Tania Cagnotto sarebbe stata fiera di me, ma poco importa, ormai non sento più nulla, la voglia di arrivare è superiore ad ogni cosa e nonostante tutto e tutti ridiscendo velocemente verso Cortina. L’arrivo è stato da brividi, correre al tuo fianco è stato emozionate, la birra alla fine è stata disarmante.... (Chiudo 15°esimo assoluto in 14h40' e spiccioli).
Foto© Leo Brogioni e Riccardo Selvatico